Concluso con successo il 1° Workshop tra gli stakeholders

Il 1° workshop intitolato "Quali itinerari per una gestione sostenibile del suolo in Veneto?" si è concluso con successo lo scorso 16 dicembre 2014.

 

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Numerosi gli stakeholders coinvolti che hanno aderito all'iniziativa lanciata dal progetto Europeo RECARE, in Italia rappresentato dal dipartimento DAFNAE dell'Università di Padova.

Il primo workshop tra gli stakeholders si è svolto presso la trattoria "alla Laguna” in località Giare, Mira (VE), situata vicino all’azienda agricola “Sant’Ilario”. L'azienda è stata scelta come uno dei siti pilota nell’ambito del progetto RECARE in quanto adotta pratiche agronomiche sostenibili.

Durante il workshop si sono alternati momenti di discussione tra i partecipanti ad approGraphStakeholder Interest2fondimenti sui temi e gli obiettivi di RECARE, ovvero la difesa dei suoli di tutta Europa. In particolar modo ci si è soffermati su uno dei problemi chiave per i nostri suoli, ovvero il rischio di perdita di sostanza organica.

21 i partecipanti al workshop, su un totale di circa 30 individuati, appartenenti a diversi ambiti e con diverse professionalità. Ciononostante, tutti accomunati dalla consapevolezza di dover difendere il suolo, risorsa chiave per il nostro paese, fragile e non rinnovabile.

Il workshop prevedeva una visita tecnica presso l’azienda "Sant’Ilario" per poter approfondire l'applicazione delle misure attivate verso un’agricoltura sostenibile e una gestione del suolo a basso impatto. Purtroppo la pioggia ha costretto i partecipanti a un approfondimento “in aula” sulla gestione sostenibile del suolo effettuata presso l’azienda stessa.

Infine, si è chiesto a tutti i partecipanti di individuare alcune strategie potenzialmente applicabili sul campo per affrontare il degrado del suolo, evidenziando criticità, applicabilità, vantaggi etc.

 

 

Alcuni momenti della giornata:

  MisurePotenziali Attuali

   Pranzo "Alla Laguna", Mira               Le funzioni del suolo                     Misure attuali e potenziali

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                                      Strategie proposte e votate dagli stakeholders

Durante la giornata sono stati principalmente analizzati i problemi relativi al rischio di perdita di sostanza organica dai suoli della pianura Veneta e individuate potenziali strategie per mitigarne il fenomeno sostenendo, allo stesso tempo, le produzioni agricole.

 

Cercando di sintetizzare, tra le strategie proposte e votate dagli stakeholders ricordiamo:

Cover-crops innovative, per esempio ad alta capacità produttiva di radici. L'idea di utilizzare cover crop con apparato radicale particolarmente sviluppato potrebbe comportare molteplici vantaggi sia agronomici che ambientali: aumento della sostanza organica del suolo e miglioramento del ciclo dei nutrienti, capacità di decompattamento e strutturazione naturale del suolo (soprattutto se affiancate a tecniche di agricoltura conservativa), sequestro del carbonio.

Utilizzo di biochar. Ottenuto da processi di combustione in assenza (o quasi) di ossigeno, il biochar (bio-carbone) come ammendante al suolo potrebbe aumentarne la fertilità in diversi modi: maggiore capacità di scambio cationico e miglioramento del ciclo dei nutrienti, maggiore strutturazione del terreno, aumento della capacità di ritenzione idrica.

Agricoltura di precisione. Affiancare teniche di agricoltura di precisione alla localizzazione di ammendanti organici favorirebbe una loro più equa distribuzione al suolo e una riduzione dei rischi ad essi connessi (ad es. lisciviazione dei nitrati, eccesso emissioni gas serra).

Agricoltura conservativa. Affinare le attuali tecniche di agricoltura conservativa per poter garantire sia un'elevata produttività che il mantenimento della fertilità del suolo. In questo contesto, i tre pilastri da cui partire per valutare il miglior sistema gestionale sono: rotazione colturale, copertura continuativa e minimo disturbo del suolo.

Accordi di filiera e "banca del letame" per incentivare la re-introduzione di ammendanti organici. Avvicinare domanda ed offerta: ovvero promuovere un consorzio tra produttori e (potenziali) utilizzatori di ammendanti organici che siano in grado di gestire l'intero ciclo produttivo dallo stoccaggio, al trattamento e infine alla distribuzione.

Carbon farming. Gestire la terra, l'acqua e le produzioni agricole soddisfando la triplice sfida della difesa del suolo, dei cambiamenti climatici e della sicurezza alimentare, ovvero ridurre le emissioni nei processi produttivi e nello stesso tempo aumentare le produzioni e il sequestro del carbonio nel suolo.

 

 

Un approfondimento sulle strategie proposte e selezionate dagli stakeholder verrà effettuato in un prossimo workshop, dove i partecipanti selezioneranno le misure da testare e monitorare in campo.

 

Qui di seguito la lista dei partecipanti al primo workshop

Cognome Nome Istituzione
Berti Antonio Università di Padova/Dip. DAFNAE
Bianchi Stefano AIAB
Boldrin Mario CIA
Bortoli Emanuele Agromeccanica Srl
Bragatto Enrico Maschio Gaspardo Spa
Dal Ferro Nicola Università di Padova/Dip. DAFNAE
Destro Efrem Direttore azienda agricola
Fantinato Luciano Agronomo/libero professionista
Furlan Lorenzo Veneto Agricoltura/settore ricerca
Giandon Paolo ARPAV/ Osservatorio Suolo e Bonifiche
Lazzaro Barbara Regione Veneto/Direz. Agroambiente
Magro Francesco Sipcam Italia
Minelle Mirco Imprenditore agricolo
Morari Francesco Università di Padova/Dip. DAFNAE
Piccoli Ilaria Università di Padova/Dip. DAFNAE
Pituello Chiara Università di Padova/Dip. DAFNAE
Scarabello Andrea Unicarve
Tosi Lorenzo Agrea
Trettenero Anna Imprenditore agricolo
Bin Oddino Co.Di.Tv

 

 

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